In un pomeriggio dal tiepido sole

Gli allenamenti di football erano terminati da poco, ero distrutto, come sempre ci avevano massacrato.
Mi piaceva il football eppure la nostra squadra non funzioava. Non vincevamo da secoli ormai e dato tutto l'impegno che mettevamo mi sembrava davvero strano.
Quel pomeriggio il sole era ancora abbastanza alto cosģ decisi che tornare in stanza non era una delle idee migliori.
C'era un ala del college dove i corridoi affacciavano su una grande vetrata, cosģ decisi di andare lģ. La struttura era cosģ formata poichč l'aula di fianco era quella di botanica.
Mi sedetti ai piedi di uno degli armadietti e presi tra le mani gli appunti di matematica. Sarei mai riuscito a capirci qualcosa?

Sentii la porta dell'aula aprirsi. In relatą non sarei dovuto stare lģ dopo l'orario delle lezioni. Per questo motivo mi alzai nonappena la porta si riuchiuse nuovamente.
Notai una ragazza dai lunghi capelli biondi e trasi un sospiro di sollievo. Di sicuro l'avevo vista in giro per i corridoi ma non l'avevo mai conosciuta.
Ciao, dissi in seguito

Strinsi la sua mano sorridendo. Io sono Matthew dissi con un fare molto semplice
Spero di non averti spaventata d'altronde ero appena sbucato da dietro un banco

Abbozzai un sorriso
Da quel che dici sembra che passi tutto il tempo da sola dissi deducendolo dal suo tono di voce

Avevo sentito parlare di una ragazza a cui nessuno osava avvicinarsi a causa del fratello ma non avrei mai pensato fosse proprio lei.
Io stavo cercando di capie qualcosa di quell'assurda matematica dissi indicando il quaderno che avevo lasciato in terra

Bč allora siamo in due! dissi sedendomi sul banco accanto a lei.
E tu invece cosa ci facevi da queste parti?

Hai ragione dissi ammirando la bellezza di quella stanza. I giochi di luce che il sole rifletteva sulle piante erano davvero spettacolari
Mi sto pentendo sul serio di non aver inserito tra i mie corsi botanica dissi tornando a guardare lei

A metą anno? Non credo mi farebbero entrare dissi serio
Nemmeno se lo chiedesso i figli dei fondatori dissi sarcastico